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L’Identità

L’adolescenza, oltre alla crescita corporea, è contrassegnata dalla definizione dell’identità.

In adolescenza si abbandona lentamente il concetto di sé costruito sull’opinione dei genitori per sostituirlo con una rappresentazione di sé derivata dal giudizio dei coetanei che si basa sull’aspetto fisico, l’attrazione sessuale e l’intelligenza

Il sentirsi valutato negativamente in alcuni di questi settori comporta inevitabilmente ansia, frustrazione o l’atteggiarsi in modo compensativo, nel tentativo di primeggiare in ambiti in cui si è considerati poco abili.

L’acquisizione di una propria identità è un processo che dura anni e si costruisce attraverso la sperimentazione e l’identificazione. La sperimentazione consente di provare a recitare una molteplicità di parti, immedesimarsi in differenti ruoli. Contemporaneamente, avendo la possibilità di conoscere tante persone, l’adolescente ha la possibilità di osservarle, esserne affascinato, provare a imitarle.

Spesso capita che per essere accettato in tutti gli ambienti l’adolescente mostri “una faccia diversa” a seconda dell’ambiente in cui è e che ad esempio, possa essere educato e riservato a casa ma indisciplinato a scuola, con grande stupore dei genitori. Se gli altri non lo riconoscono, lui è il primo a tentare di trovare una mediazione tra le “diverse facce”.

L’identità finale è frutto della scelta e della sintesi di alcuni dei ruoli/facce sperimentati e inevitabilmente comporta il lutto per la perdita delle altre possibilità.

Nel caso di dubbi sulla propria identità, ovvero sul “chi sono veramente” oppure sul come mixare tutti ruoli che sente che l’ambiente gli richiede in un unica persona, sé stesso, un percorso con uno psicologo e psicoterapeuta ha come obiettivo quello di aiutarlo a comprendere i propri pensieri e stati emozionali nei diversi ambienti, scoprire  le proprie risorse, migliorare la sua autostima e il senso di autoefficacia al fine di costruire un identità coerente.